27 ottobre 2008

TORTA VARIEGATA

INGREDIENTI:
4 uova; 160 g di burro; 270 g di zucchero; 180 g di farina; 145 g di fecola di patate; 80 g di cacao amaro; 1/2 bicchiere di latte; 1 bustina di lievito per dolci; 1 pizzico di sale.
Ponete il burro a pezzetti nel robot da cucina e montatelo insieme a 230 g di zucchero: quando sarà soffice e spumoso, incorporatevi, uno alla volta, i tuorli d'uovo. Passate al setaccio i due tipi di farina, dopo averli mischiati con un pizzico di sale, quindi amalgamateli con leggerezza al composto di burro. Aggiungetevi poi il lievito, disciolto in un poco di latte tiepido e il latte rimanente e rimescolate bene. Infine amalgamate all'impasto anche gli albumi montati a neve soda. Ungete bene di burro una tortiera, infarinatela, poi suddividete in due parti l'impasto e unite, a una di esse, il cacao amaro setacciato e 40 g di zucchero, mescolando accuratamente. Versate allora, a cucchiaiate alternate, un po' del composto giallo e un po' di quello marrone dentro alla tortiera. Passate il recipiente in forno, preriscaldato a 180°C, e lasciate cuocere la torta per 45 minuti.

L'aspetto, come potete vedere, è notevole, ma vi assicuro che anche il sapore non era affatto male! Era da un po' che cercavo una ricetta per questa torta ai due colori, perché la faceva spesso mia nonna. Ed è impressionante come i ricordi che ho di mia nonna, che se ne è andata tre anni fa, a 92 anni, siano quasi sempre collegati al cibo. Certo, era una cuoca fantastica, e faceva un ragù che non sono mai riuscita ad eguagliare... il suo sapore mi tornava in mente ogni volta che sentivo la sigla del "Gazzettino padano", alla radio, visto che spesso ero là a mangiare, e mi faceva ascoltare la radio! Quando mangio le pesche sciroppate, mi ricordo sempre del piattino blu in cui me le serviva, e del fatto che ci permettesse di leccare il sughetto dal piattino, a patto di non farlo davanti a mio padre! L'oggetto che ho ereditato, e di cui sono più orgogliosa, è la sua macchinetta per fare la pasta all'uovo, che spero di non "tradire" mai. Mia nonna è per me così legata al gusto di amare attraverso il cibo, che l'unica cosa a cui pensavo durante il suo funerale era il ricordo di lei che montava (a mano, ovviamente!) la panna, e me la offriva con i biscotti del Mulino Bianco (le Pannocchie, per la precisione!).
Spero che prima o poi il ragù mi verrà buono come il tuo, nonna, intanto continuerò a provarci!

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